sabato 23 febbraio 2013

Certo che.............


Pechino ammette esistenza 
"villaggi del cancro"


di Martina Ferrone

Pechino, 22 feb. - Anni dopo le prime denunce, il governo di Pechino ha riconosciuto l'esistenza in Cina dei cosiddetti 'villaggi del cancro', aree così inquinate da registrare una maggiore incidenza di tumori.  L'utilizzo del termine in un documento ufficiale, probabilmente una 'prima volta' assoluta, arriva mentre aumenta il malcontento popolare per lo smog crescente, il precario smaltimento dei rifiuti industriali e le conseguenze spesso devastanti del rapido sviluppo industriale del gigante asiatico.

Materiali chimici tossici e nocivi hanno creato una seria di emergenze nell'acqua e nell'atmosfera e certi luoghi sono considerati 'villaggi del cancro'", si legge in una relazione del governo che delinea il piano quinquennale di sviluppo. Nel documento, il ministero dell'Ambiente non spiega né dà una definizione tecnica del termine, ma riconosce che la Cina utilizza "prodotti chimici tossici e nocivi" vietati nei Paesi sviluppati e che "costituiscono un danno potenziale e di lungo termine per la salute umana e l'ambiente".

Nel 2009 un giornalista cinese diffuse su Internet una mappa che indicava decine di 'villaggi del cancro'. Venerdì, Wang Canfa, avvocato ambientalista, che gestisce un centro di assistenza a Pechino per le vittime dell’inquinamento, ha affermato che questa è la prima volta che l’espressione “villaggi del cancro” appare in un documento ministeriale. “ Questo testimonia che il ministero dell’ambiente ha riconosciuto che l’inquinamento ha causato il cancro”, ha dichiarato, “inoltre, dimostra che il problema dell’inquinamento ambientale che causa danni alla salute, ha ricevuta la giusta attenzione”.

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