mercoledì 6 febbraio 2013
a proposito di commercio in crisi
A Foxtown russi e cinesi trainano le vendite. E nel 2014 ci saranno treni diretti da Milano
di Giulia Crivelli
Fino a pochi anni fa erano gli italiani i clienti di gran lunga più importanti e numerosi di Foxtown, l'outlet svizzero di Mendrisio, nel Canton Ticino, a pochi chilometri da Milano. Poi, complice il cambio, la crisi dei consumi che ha colpito il nostro Paese e l'aumento dei global shopper in arrivo da Russia e Asia, la composizione dei visitatori è cambiata. «Abbiamo sempre avuto una forte vocazione all'internazionalità: la clientela svizzera rappresenta il 25% del totale, il restante 75% sono stranieri – spiega Silvio Tarchini, fondatore di Foxtown, inaugurato nel 1995 –. Gli italiani continuano a essere al primo posto, con il 25%, ma i clienti da Russia e altri Paesi dell'Est Europa, quelli con lo scontrino medio più alto, sono già al 10% e credo aumenteranno ancora e molto velocemente. Poi c'è un 10% da Asia e Giappone e un 7% dal Medio Oriente, visitatori ai quali vanno aggiunti i numerosi altri clienti europei, americani, africani e australiani».
Nei primi undici mesi del 2012 il fatturato di Foxtown è cresciuto del 7% a 300 milioni di franchi (circa 240 milioni di euro) e le vendite di dicembre potrebbero migliorare la performance dell'intero anno: il canale degli outlet si conferma quindi di fatto immune alla crisi economica, come dimostrano anche i casi, in Italia, di McArthurGlen e FidenzaVillage (si veda Moda24 del 30 novembre). Comprare nelle cittadelle dello shopping che offrono abbigliamento e accessori di grandi marchi della moda con sconti tra il 30 e il 70% non dà solo vantaggi economici.
«La crisi globale ha colpito anche noi, in particolare all'inizio – spiega Tarchini –. Ne abbiamo approfittato per migliorare i servizi, a partire dalla ristorazione, e per concentrarci sul mix di negozi: Foxtown è in continua evoluzione, entrano nuovi marchi e quelli esistenti magari modificano le metrature dei negozi. L'Italia continua a essere strategica per noi: da Milano e da tutta la Lombardia arrivano clienti italiani ma anche turisti russi e asiatici che inseriscono Foxtown nel loro itinerario. Non è una scelta casuale: abbiamo fatto un grandissimo lavoro di promozione del nostro outlet presso tour operatori stranieri di cui ora raccogliamo i frutti. Presto inoltre avremo personal shopper madrelingua russa o cinese che potranno accompagnare i clienti anche per l'intera giornata tra i nostri 160 negozi».
In tema di servizi, Foxtown si è appena dotato di connessione wi-fi gratuita e negli ultimi mesi è stato completato il restyling degli spazi comuni del centro, supervisionati da Ettore Mocchetti, direttore della rivista di architettura e design AD, e si è rafforzata l'offerta enogastronomica con lo Chalet Suisse, un angolo di Svizzera, con piatti della tradizione come la famosa raclette o i roesti. «Le grandi novità dei prossimi due anni riguardano la viabilità: nel 2014 verrà inaugurata una stazione ferroviaria a pochi metri dal nostro centro con treni in arrivo da Malpensa, dalla stazione delle Ferrovie Nord di Cadorna, nel centro di Milano, e con altri collegamenti delle Ferrovie dello Stato – anticipa Tarchini –. Nel 2015 invece sarà invece completata l'uscita autostradale per Foxtown, che agevolerà ulteriormente l'arrivo in macchina o pullman, anche perché ci sarà un grande autosilo. A Foxtown e in Svizzera in generale però pensiamo di dover premiare i clienti che arrivano con un mezzo pubblico, è un modo per dare un contributo al rispetto dell'ambiente. Pensiamo ad esempio di dare un buono per il ristorante a chi usa il treno o le navette, ma ci inventeremo altre iniziative».
Tra le recenti aperture di Foxtown ci sono marchi di abbigliamento e accessori come Timberland, Calzedonia-Intimissimi, Peuterey, Piquadro, Braccialini, Gherardini e Deborah Milano. Ma anche di articoli per la casa, come Le Creuset, e prossimamente arriveranno Polo Jeans di Ralph Lauren e il secondo punto vendita di Burberry.
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