TURISMO, RIMINI SCOMMETTE SULLA CINA
GIANCARLO DALL'ARA, CHINESE FRIENDLY ITALY
di Sonia Montrella
Twitter@SoniaMontrella
Roma, 14 feb.-E' Rimini la città più amica della Cina d'Italia. Almeno in fatto di turismo. Lo assicura ad AgiChina24 Giancarlo Dall'Ara, professore di marketing turistico e direttore di Chinese Friendly Italy: progetto ItalyChina Friendly pensato da un team di ricercatori accademici, interpreti, traduttori e consulenti marketing, specializzati nel mercato turistico del Paese di Mezzo
"Rimini sta diventando un caso di grande interesse per coloro che si occupano di promozione turistica verso il mercato perché è una delle pochissime località italiane che ha un sito web concepito in cinese e non, dunque, una semplice traduzione. La città ha anche aperto un account su Sina Weibo, il Twitter cinese, e non credo siano molte le località italiane che lo hanno fatto. E come altre realtà ha ospitato truppe televisive, il sindaco stesso è stato intervistato per circa mezzora dalla tv di stato CCTV sulla città".
E poi c'è la mappa della città completamente in cinese
Esattamente. Rimini ha due progetti in cantiere a completamento di questo percorso: il primo è appunto rappresentato dalla piantina, la prima in Italia per quanto mi risulti; il secondo è quello di dotarsi di uffici di informazione turistica chinese-friendly, con materiale tradotto e personale formato ad hoc. In parallelo, la città ha aperto uno spazio web dedicato agli alberghi riminesi – ad oggi nove – che stanno adottando gli standard di qualità per diventare chinese-friendly.
Quali sono i requisiti?
Si va dalla segnaletica in cinese all'interno dell'hotel, al personale che dopo un corso di formazione sa come accogliere i turisti del Gigante asiatico, incontrare i loro desideri e le necessità. E poi ancora, il wi-fi libero, i servizi di cortesia in bagno, sito internet e materiale sulla città in cinese e una particolare attenzione al menu.
Rimini non è esattamente tra le principali mete italiane del Drago
Ad oggi non è molto conosciuta. Quella del comune è una vera e propria scommessa. D'altronde le premesse sono buone: è molto vicina a San Marino, ad esempio, molto nota in Cina, e può puntare sullo shopping, campo in cui è abbastanza forte. Io ritengo che noi non dobbiamo subire il turismo cinese ma se possibile anticipare le tendenze, incubarle. Sappiamo che la maggior parte dei cinesi non ama le proposte tradizionali della riviera romagnola, ma non è detto che se qualcuno fa conoscere un certo modo di far vacanza degli italiani, questo non piaccia ai cinesi. Anzi. Il cinese che verrà quest'anno e nei prossimi anni è un turista molto diverso da quello del passato e sia aspetta un turismo personalizzato. A questo proposito segnalo che l'ultimo numero della rivista National Geographic Traveller versione cinese ha messo in copertina proprio i viaggi personalizzati.
I francesi vogliono proporre in Cina le vacanze in campeggio, perché non possiamo proporre anche noi una vacanza in stile italiano?
La città romagnola non è l'unica città ad aver scommesso sulla Cina...
Alessandria sta facendo cose molto interessanti da questo punto di vista. Ad iniziare da un itinerario chinese friendly, quindi non luogo, un ufficio, ma un percorso mobile. Sono sempre stato molto critico sull'offerta turistica italiane verso la Cina, ma registro delle importanti novità.
In cosa siamo ancora carenti?
Siamo troppo statici. Offrire una proposta concepita venti anni fa, magari per il mercato tedesco, ai cinesi del 2014 è una cosa che non da frutti, non da risultato. Pensare che il marketing sia solo legato alle fiere è inconcepibile. Soprattutto se questa mentalità viene dall'Italia, da sempre pioniera nel turismo. E' necessario osare ed esportare il nostro modello turistico. Perché diamo per scontato che ai cinesi non interessi? Alessandria e Rimini ci stanno provando, e con numeri molto modesti rispetto alle grandi città d'arte.
Restando in tema di numeri, quanti sono i potenziali turisti cinesi in Italia?
L'Italia ha un mercato realistico di 2 milioni di cinesi in arrivo, ad oggi siamo ancora a quota 8000mila. Con l'Expo di Milano – sostengono gli specialisti del settore - possiamo arrivare a circa un milione. Me lo auguro, ma non possiamo incontrare strozzature come quella legata alle difficoltà nel rilascio di visti individuali. Se così fosse rischieremmo di ritrovarci nella situazione in cui i cinesi faranno base a Parigi, molto più elastica in fatto di visti, e verranno a Milano solo per un'escursione.
Quali sono i prossimi appuntamenti nell'agenda di Chinese Friendly Italy?
Il più importante è il Matching China che si terrà il prossimo 20 marzo a Rimini. Un workshop in cui facciamo incontrare una ventina di tour operator italiani - di buyers - specializzati sul mercato cinese con il sistema Chinese Friendly, e con altri operatori ( dai musei, ai golf club, di cantine, outlet…)
Prima dell'appuntamento di Rimini, il 20 febbraio ad Alessandria terremo una giornata interamente dedicata al turismo cinese. E poi, come Chinese Friendly Italy prenderemo parte alla Fiera turistica di Canton dal 27 febbraio 1 marzo.
14 febbraio 2014
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