Carta canta
I Benetton continuano a perdere in Sardegna
di Andrea Giacobino
La Sardegna continua a costar cara ad Alessandro Benetton e agli altri tre figli di Luciano, Rossella, Mauro e Rocco. Qualche giorno fa, infatti, a Treviso, davanti al notaio Paolo Talice si è svolta un'assemblea straordinaria di Ricerca Finanziaria, holding controllata da Alessandro, che ne è presidente e Mauro (amministratore delegato), cui partecipano anche Rossella e Rocco ma senza diritti di voto. La riunione è stata convocata perché, in base a una situazione patrimoniale aggiornata allo scorso settembre, sono emerse perdite per 3,3 milioni di euro, che vanno ripianate perché hanno eroso oltre due terzi del capitale, pari a 5 milioni.
Anziché mettere mano al portafoglio, i quattro Benetton hanno deciso di imputare la perdita al capitale stesso, che si riduce così a circa 1,7 milioni, senza annullamento di azioni essendo le stesse prive di valore nominale. Ricerca Finanziaria aveva già dovuto archiviare il 2012 con perdite per quasi 4 milioni di euro, dovute alla svalutazione di 4,8 milioni sul 24% posseduto nella Società Iniziative Turistiche Sarde (Sitas) di cui gli altri azionisti sono la Silvano Toti Holding, la Sansedoni del gruppo Mps e la famiglia padovana Toffano. Sitas è proprietaria di 660 ettari di terreno in Sardegna, nella zona di Capo Malfatano, dove intendeva edificare un gigantesco complesso immobiliare valutato quasi 70 milioni che avrebbe eretto 190 mila metri cubi di alloggi in un gigantesco spazio affidato per la gestione alla Mita Resort di Emma Marcegaglia. Le banche, da Intesa Sanpaolo a Mps Capital Services, hanno erogato un finanziamento di 105 milioni per il progetto garantito dal pegno su tutte le azioni Sitas, ma il progetto si è fermato prima per l'opposizione di Ovidio Marras, un ottantenne un pastore del luogo e poi per un ricorso presentato da Italia Nostra al Tar della Sardegna e accolto.
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