I nuovi lavori del Cyberspazio: dai social media ai Big Data
Sono molti a credere che il Cyberspazio possa offrire, nel prossimo futuro, grandi opportunità professionali e lavorative. Ciò, in parte, è vero, poiché nella Rete sono nate grandi fortune, ma non bisogna dimenticare che in essa si sono consumati anche terrificanti disastri economici. Tuttavia Internet può offrire ancora molte opportunità lavorative e nuove professionalità che potranno rivelarsi fondamentali in un panorama socio-economico in continua evoluzione.
A cura della Redazione | 22 gennaio 2014
di ANTONIO TETI. Il Cyberspazio è sempre più un punto di riferimento per le nuove professioni. Questo è quello che sembra trasparire dai "rumors" della Rete. Il 2014 sarà l'anno di svolta in tal senso, questo è quello che si evince da un articolo su AOL Jobs che indica in alcune figure professionali quelle che saranno più richieste e maggiormente retribuite in un futuro imminente. Considerando le dovute differenze tra i diversi continenti del pianeta, così come anche i diversi livelli di diffusione e l'utilizzo delle applicazioni fruibili nel Cyberspazio, è possibile stilare una sorta di elenco di riferimento delle figure che saranno maggiormente ricercate:
- Search Engine Optimization Specialist. Siamo sempre nella categoria degli "specialisti", anche se si tratta di una professionalità non certo innovativa. In sostanza si parla di una figura specializzata nell'ottimizzazione dell'utilizzo dei motori di ricerca, quindi già nota, ma che tuttavia potrebbe essere "rinfrescata" dalla crescente esigenza degli utenti della Rete, che non sanno come ricercare, in maniera corretta e rapida, i dati di specifico interesse.
- Social Media Strategist. È lo stratega del social. O per meglio dire, chi dovrebbe sapere quali metodologie, strategie e tattiche, vanno implementate dall'organizzazione in cui opera, per migliorare la presenza della stessa all'interno del social web. La scelta delle piattaforme, l'immagine di presentazione dell'azienda, le tecniche di interazione con i clienti dell'azienda, le gestione delle relazioni virtuali, sono solo alcune delle attività di cui dovrebbe occuparsi questa figura.
- Online Community Manager. È colui che si occupa della gestione del rapporto community-brand o coomunity-product. In altri termini, rappresenta il terminale di collegamento tra i seguaci di un'azienda o dei simpatizzanti di un particolare prodotto dell'azienda. Il suo lavoro consiste nell'incrementare il livello di fiducia/fidelizzazione tra i clienti e l'organizzazione. Con l'inarrestabile incremento dei cybernauti, una figura come questa può effettivamente consentire di migliorare il rapporto dell'organizzazione con le comunità ad essa collegate, ma anche di aumentare il numero degli stessi, mediante azioni di contatto/adesione che stimolino la crescita di nuovi legami con altre comunità/utenti.
- Social Media Marketing Manager. È colui che definisce le strategie di marketing da condurre sui social media. Potrebbe risultare simile al profilo precedente, ma in realtà si tratta di una figura fortemente orientata alla valorizzazione, a qualsiasi livello, delle attività di marketing. L'andamento dei mercati, l'analisi dei prodotti/servizi dei competitor, l'andamento delle vendite in determinati ambienti geografici, il livello di soddisfazione dei clienti nel post-vendita, sono solo alcune delle capacità che questo profilo professionale deve possedere.
- Blogger o Social Media Copywriter. Quella del blogger è una figura già conosciuta. Un blogger è la persona che cura un blog, cioè un particolare sito web in cui sono inseriti contenuti multimediali, pubblicati in forma testuale o come post, da uno o più blogger. Il copywriter, profilo anch'esso noto, ha ormai assunto nell'immaginario collettivo, la medesima connotazione del blogger. La mission del blogger è di costruire repository informativi, in grado di coinvolgere gli utenti in funzione delle tematiche trattate. La sua figura può assumere un valore rilevante in termini di capacità di persuasione e/o condizionamento psicologico, a livello economico, politico, culturale e istituzionale.
Al di là delle peculiarità dei singoli profili professionali, è opportuno considerare che i lavori riconducibili all'ecosistema digitale, sono quasi sempre sottoposti a condizionamenti derivanti dalle mode del momento, o dalle possibili bolle speculative nel mondo del lavoro, oppure da esigenze professionali del particolare momento. Per dirla tutta, risentono fortemente delle fenomenologie, particolarmente complesse e non sempre legate ad esigenze verificabili e quantizzabili, che investono il mondo del Web. Pertanto, come ormai ben sappiamo, tutto ciò che orbita intorno al Cyberspazio va analizzato con grande attenzione e sufficiente freddezza, due requisiti indispensabili per garantire dei ridotti margini di errore sulle decisioni/soluzioni che saranno adottate.
Nondimeno, tra le diverse cyber-specializzazioni richieste dal mercato, una tra tutte offre ampi margini di garanzia in termini di richiesta ed effettiva utilità. Stiamo parlando del Data Scientist o "scienziato dei dati", la figura professionale preposta alla trasformazione dei dati in una conoscenza utile per specifiche esigenze conoscitive. Le capacità di un Data Scientist, sono riassumibili in:
- capacità di individuare gli algoritmi migliori per le operazioni di data mining;
- capacità di individuare i criteri di analisi di maggiore rilevanza;
- capacità di sviluppare nuove metodologie di gestione e ottimizzazione dei dati (data conditioning);
- capacità di gestire, estrapolare, presentare e distribuire i dati e di trasformarli in conoscenza;
- capacità di identificare nuove tipologie di database analitici in funzione del tipo di data mining utilizzato;
- capacità di identificare strumenti di analisi di tipo "high-end", che sono più predittivi e fruibili dalle organizzazioni (ad esempio, per la prevenzione delle frodi o per effettuare previsioni sull'andamento dei mercati e della concorrenza);
- capacità di individuare le problematiche legali, in funzione della trattazione di dati riservati o informazioni protetti dalla privacy;
- il possesso di competenze statistiche, matematiche, metodologie di calcolo, calcolo delle probabilità, e digital processing;
Lo scienziato dei dati deve essere altresì in grado di vagliare attentamente le informazioni che giungono da fonti informative diverse, prima di decidere quali possano essere giudicate "utili" per le sue ricerche. Così come dovrà essere in grado di incrociare preliminarmente i dati giunti in suo possesso (provenienti da molteplici fonti), con particolare attenzione a quelli che provengono dalla Rete, come i social network, blog, web server, o dalle registrazioni online. Inoltre deve essere in grado di gestire dati di maggiore complessità (come quelli geospaziali) e dovrà utilizzare algoritmi di ricerca più raffinati, capaci di scansionare (data mining) immensi database di terabyte di dati in tempi relativamente brevi e dovrà anche essere in grado di selezionare lo strumento di business intelligence più adeguato, per eseguire le analisi richieste dall'organizzazione per la quale lavora. Egli deve possedere anche una mentalità orientata alle arti e alla creatività, per far si che possa elaborare visioni sulle metodologie di gestione intelligente delle informazioni e perfino sul loro possibile utilizzo per finalità diverse da quelle originarie. Se consideriamo come la necessità di consulenti di social media sia cresciuta con la nascita dell'era dei social network, non c'è da stupirsi se nel giro di pochi anni, in funzione della imminente esplosione dei dati, il data scientist assumerà il ruolo del professionista più ricercato al mondo. Thornton May, antropologo culturale e futurista, descrive questa particolare figura addirittura come "l'eroe dei tempi futuri".
Secondo uno studio condotto nel 2011, realizzato da IDC e commissionato da EMC , nel giro di pochi anni saranno creati, a livello planetario, circa 1,8 zettabyte di dati (uno zettabyte equivale a 1000 miliardi di gigabyte), che tradotto in altri termini, si potrebbe tradurre come la creazione di un vero e proprio "universo di informazioni". Questo sovraccarico informativo (problema del Big Data) imporrà, entro il 2020, a tutte le aziende a livello mondiale, l'ampliamento delle rispettive dotazioni di computer utilizzati per la memorizzazione dei dati, per un valore complessivo di circa dieci volte quello attuale.
Il Data Scientist, secondo il parere di autorevoli esperti del settore, facilmente riscontrabili in Rete, assumerà un ruolo fondamentale all'interno di qualsiasi azienda o organizzazione istituzionale. A lui sarà affidato il compito di raccogliere, analizzare e trasformare in saggezza tutte le informazioni fruibili dal Cyberspazio e da altre fonti informative. Sarà lui a fornire le preziose indicazioni ai vertici decisionali, per raggiungere le decisioni migliori per l'ottimizzazione del business aziendale. La sua vera mission sarà quella di trasformare dati in valore. E sarà certamente la figura professionale più richiesta dalle aziende.
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