sabato 8 febbraio 2014

Il Senatore Silvio Lai sull´audizione dei dirigenti E.on al Senato « E.on non ha confermato la vendita degli asset e della termocentrale di Fiume Santo»
E.on non conferma la vendita degli asset e di Fiume Santo
Mariangela Pala 4 dicembre 2013
PORTO TORRES - «Non ha confermato, ma era scontato che non lo facesse per evitare turbative del mercato azionario il fatto che EOn Italia sia in vendita ma alla domanda precisa sull'interesse dei tedeschi per il mercato elettrico italiano in futuro, l'amministratore delegato di EOn Italia Miguel Antonanzas, non ha potuto che comunicare che EOn si muove in un quadro europeo all'interno del quale é in corso una rivisitazione del portafoglio della multinazionale tedesca» lo ha affermato il senatore Silvio Lai, a margine della audizione in commissione industria del senato, che si è tenuta ieri con i dirigenti dellla società E.on.

«La conferma di una passione attenuata se non di un disimpegno graduale per l'Italia viene dal fatto che Antonanzas ha specificato che al ministero dello sviluppo economico durante l'incontro del 18 settembre, al quale era presente anche l'assessore Liori, non si é parlato di investimenti ma di interventi necessari a preservare il valore degli asset della centrale di Fiumesanto. E – aggiunge Lai - per ottemperare agli obblighi derivanti dal decreto AIA, sul piano ambientale e della sicurezza. Gli interventi presentati al ministero a settembre, peraltro, non sono stati ancora approvati dal board tedesco e sono stati quindi illustrati in maniera molto generica: si tratta di 78 milioni in 3 anni dal 2014 al 2016 per i gruppi 3 e 4, di cui 34 milioni per attività non ricorrenti, ovvero per interventi straordinari come il trattamento del boro, per un upgrade del desolforatore e per altri interventi richiesti e indispensabili, dopo le ispezioni dei Noe e di Ispra. In secondo luogo viene confermato il budget di 20 milioni per smantellamento dei gruppi 1 e 2 che non possono rimanere in esercizio oltre il 31 dicembre 2014 e per il ripristino e la bonifica delle aree interessate. Su questo la notizia importante é che 10 giorni fa sarebbe stato presentato il progetto al ministero competente per l'autorizzazione a procedere. La notizia é positiva anche per gli enti locali che hanno giustamente premuto sul governo, ricevendo garanzie dal ministero dell'ambiente, perché nessuna deroga fosse più consentita».

Con la società E.on, la commissione Industria al senato si è confrontata sul fatto che il TAP', il gasdotto cui partecipa anche E.on e che attraversa il mare adriatico verso la Puglia per portare il gas azero in Italia, diventa il quarto corridoio del gas verso l'Europa e di fatto rende il Galsi un opera futuribile ma non strategica sul piano delle politiche energetiche Italiane ed europee. « Occorre per questo pensare ad una alternativa sul fronte dell'arrivo del gas in Sardegna o attraverso la costruzione del tratto italiano di collegamento o attraverso lo sguardo ai rigassificatori di nuova generazione. Per tornare alla Sardegna, non si può non osservare che il mantenimento in ordine degli asset a Fiumesanto - ha concluso Silvio Lai - tiene aperto ogni possibilità in teoria ma rispetto a quando con EOn si parlava di sviluppo e costruzione di un nuovo gruppo a carbone con 400-500 milioni di investimenti sembra passata un'era geologica».

Nessun commento:

Posta un commento