mercoledì 5 febbraio 2014

Alla ricerca 900 milioni l'anno

Investimenti per 900 milioni l'anno per rilanciare la ricerca in Italia. Quindi avviare grandi progetti nazionali di innovazione, creare nuova occupazione, favorire la crescita dell'autonomia dei nostri ricercatori e il trasferimento non solo di tecnologie e brevetti, ma anche di competenze, all'interno di una cornice paese. Sono alcuni degli obiettivi del nuovo Programma nazionale per la ricerca (Pnr), illustrato ieri a palazzo Chigi dal ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, Maria Chiara Carrozza.
Il nuovo Pnr, che si vuole trasformare da triennale a settennale (2014-20) per allinearsi con il Programma quadro europeo Horizon 2020, è il frutto di una consultazione molto ampia portata avanti dal Miur in collaborazione con il ministero dello sviluppo economico.
Le sfide individuate sono 11: progresso scientifico e culturale; salute, cambiamento demografico e benessere; bioeconomia; energia sicura, pulita ed efficiente; trasporti verdi e integrati; azioni a favore della tutela del clima, efficienza delle risorse e materie prime; società inclusive e innovative; spazio e astronomia; società sicure che tutelano la libertà e la sicurezza dell'Europa e dei suoi cittadini; ripristino, conservazione, valorizzazione e gestione del patrimonio culturale europeo, creatività; agenda digitale. Tre sono gli assi prioritari sui quali il Programma si muove: a) lo sviluppo e l'attrazione di capitale umano altamente qualificato, da inserire nel tessuto produttivo del paese; b) l'identificazione di un numero limitato di importanti progetti tematici (con il corredo delle rispettive infrastrutture) a forte impatto sul benessere dei cittadini; c) la promozione, anche attraverso il trasferimento di conoscenza e competenze, della capacità d'innovare e di competere da parte del sistema delle imprese, in particolare delle piccole e piccolissime. Il Miur prevede di investire circa 900 milioni di euro l'anno (6,3 miliardi in sette anni) per la realizzazione del programma. A questi si aggiungeranno le risorse destinate al Pnr dagli altri ministeri o enti finanziatori. Entro 60 giorni dall'approvazione del Pnr da parte del Cipe, verranno costituiti dei Comitati di programma (Cp) specifici per ciascuna linea di intervento, formati da rappresentanti dei principali enti pubblici e privati partecipanti a quell'intervento, in primo luogo le regioni, che ne definiranno linee guida e programmi.

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