venerdì 24 gennaio 2014

Agenzia Xinhua
TRATTENUTO PER CORRUZIONE EX DIRIGENTE FOXCONN
Pechino, 24 gen. - E' stato trattenuto mercoledi' per corruzione Liao Wan-cheng, uno degli ex dirigenti del colosso taiwanese Foxconn Technology. Secondo le indagini alcuni impiegati avrebbero chiesto tangenti ai fornitori per oltre 100 milioni di dollari taiwanesi (2.4 milioni di euro circa). Lo riferisce l'agenzia France Press. Fermato anche uno degli intermediari, identificato come Hao Hsu-kuang, mentre tre ex impiegati della Foxconn sono stati rilasciati su cauzione, lo ha riferito Chang Chieh-chin, procuratore capo presso la Procura del distretto di Taipei.
  Secondo quanto riferito alla AFP da un funzionario, i sospettati rischierebbero una pena minima di sette anni di carcere, ma per ora nessuna accusa e' stata ancora formalizzata. Le autorita' intanto indagano su altre 10 persone.
  Le indagini sono iniziate dopo che lo scorso anno i media taiwanesi avevano riferito di un dirigente della Foxconn fermato dalla polizia di Shenzhen per aver richiesto tangenti ai fornitori impegnandosi ad acquistare da loro macchinari e strumentazioni per l'azienda, un episodio che sin da subito non era sembrato isolato. Ma la Foxconn, azienda con sede a Taipei che assembla prodotti Apple, Sony e Nokia, si dice pronta a collaborare con le autorita'. "E' una questione che avevamo portato all'attenzione delle autorita' sia taiwanesi che della Cina continentale gia' a settembre 2012, quando chiedevamo il loro aiuto per iniziare un'indagine", afferma la Foxcon che parla di violazione del proprio codice di condotta interno da parte di alcuni ex membri del proprio ufficio acquisti. La Foxconn e' la piu' grande azienda al mondo produttrice di componentistica per computer e da' lavoro a oltre un milione di lavoratori nelle sue fabbriche dislocate in tutta la Cina. Ma l'azienda non e' famosa solo per questo. L'indagine e' infatti solo l'ultimo scandalo che la vede coinvolta; negli ultimi anni e' piu' volte finita al centro del ciclone mediatico per i numerosi suicidi avvenuti tra le sue mura, per lavoro minorile e per imporre ai propri impiegati condizioni di lavoro massacranti.

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