ECONOMIA, PIANO "383":
LA SCOMMESSA DI XI JINPING
di Claudia Astarita
Melbourne, 8 nov.- Si aprirà domani il Terzo Plenum del Comitato Centrale del Partito comunista cinese, da sempre uno degli appuntamenti politici più attesi, e misteriosi, della Repubblica popolare. Storicamente, il Terzo Plenum è il momento in cui i leader appena nominati annunciano la nuova politica economica del paese, o i grandi cambiamenti che lo riguarderanno nel corso del loro mandato. Alla fine degli anni '70, fu in questa occasione che Deng Xiaoping annunciò l'implementazione del pacchetto di misure economiche destinato a cambiare il destino della nazione. E lo stesso fece Jiang Zemin nel 1993, quando tagliò le grandi aziende di stato da dieci milioni a meno di 300mila.
Sono in tanti ormai ad aspettarsi che nel corso del Terzo Plenum di quest'anno venga definita una strategia economica in grado di trasformare il paese in profondità, proprio come più di trent'anni fa riuscì a fare il Piccolo Timoniere. Questo perché è ormai chiaro a tutti che la ricetta che ha permesso alla Repubblica popolare di diventare la seconda potenza economica mondiale non può aiutarla a compiere l'ultimo grande passo, quello necessario per raggiungere la vetta.
Sono anni che il Politburo si interroga su quale possa essere il perfetto policy mix in grado di rilanciare la Cina, e qualcuno ha avuto persino il coraggio di dire che a trent'anni di distanza dalle grandi riforme economiche, la classe dirigente avrebbe dovuto iniziare a interrogarsi su se non fosse finalmente arrivato il momento di rinnovare la Cina puntando sulle quelle politiche e sociali. Strada per tanti impraticabile, per i rischi di destabilizzazione collegati alla concessione di un maggior numero di diritti e libertà.
A un certo punto, però, qualcosa è cambiato. Prima è arrivata la crisi finanziaria internazionale, che a scoppio ritardato ha colpito anche la Cina, esasperando una serie di problemi di vecchia data che, prima o poi, sarebbero esplosi indipendentemente dall'andamento complessivo dell'economia globale. Poi è stato nominato presidente Xi Jinping, un leader che ha subito dimostrato di essere contrario alla gestione collegiale del potere inaugurata dal suo predecessore, e di avere un debole per il maoismo, sia sul piano degli ideali sia su quello dell'applicazione degli stessi.
Diventato presidente, Xi Jinping ha quindi dovuto da un lato conquistarsi la fiducia e il sostegno dei suoi collaboratori, dall'altro gestire una situazione di grave emergenza: crisi economica; difficoltà interne che si sono estrinsecate in manifestazioni di piazza di volta in volta più violente, finendo con lo sfociare in atti di puro terrorismo; e pressioni da parte di chi è convinto che la Repubblica popolare abbia bisogno oggi di libertà e trasparenza per andare avanti.
Sorprendendo un po' tutti, Xi Jinping ha scelto di affrontare queste problematiche con una fortissima virata in senso maoista: più controlli, meno libertà, e scelte di politica interna, estera ed economica autoritarie, al punto da finire con l'essere considerato il primo vero successore del Grande (e del Piccolo) Timoniere.
Mentre il presidente era impegnato a gestire queste emergenze, sono maturati anche i tempi del Terzo Plenum, le cui premesse, è inutile nasconderlo, sono buone. Il rivoluzionario "Piano 383" di cui tanto si vocifera punta sull'apertura dei mercati, su una massiccia ristrutturazione aziendale che premi l'innovazione, sulla mai attuata riforma agraria, sulla riforma del sistema bancario, sul welfare, e sulla liberalizzazione del tasso di interesse e di cambio, tutti punti chiave lasciati in stand by dalla maggior parte dei precedenti presidenti, sia per incapacità politica, sia per mancanza di consenso.
Se Xi Jinping sarà in grado di raggiungere anche solo la metà degli obiettivi che si è posto, riuscirebbe non solo a trasformare la Cina in un'economia moderna, ma anche a consolidare il suo potere senza aver bisogno di concedere troppo dal punto di vista delle riforme politiche e sociali. Non solo: una rivoluzione di tale portata lo aiuterebbe a realizzare un altro grande sogno, quello di passare alla storia come il Terzo Timoniere.
8 novembre 2013
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