Il Sole 24 ORE - Radiocor 24/06/2013 - 12:02 NOTIZIARIO ASIA
UniCredit: Nicastro, Cina una delle regioni dove vogliamo crescere di piu' -2-
Radiocor - Milano, 24 giu - Gli investimenti diretti dall'estero (Fdi), ha ricordato Nicastro, sono stati e rimangono uno dei pochi elementi, assieme al commercio internazionale, che hanno continuato a funzionare malgrado questa profondissima crisi. Infatti, a differenza della prima fase della crisi, quando la risposta nazionale e' stata quella di rinchiudersi verso l'interno, nella attuale fase di crisi 'gli Fdi e il commercio internazionale mantengono un ritmo sostenuto e registrano, in alcuni casi, una crescita'. Per alcuni Paesi, poi, gli Fdi sono diventati 'uno dei pochi motori di crescita' dell'economia nazionale. UniCredit, ha sottolineato ancora Nicastro, 'e' molto soddisfatta del fatto che gli investimenti europei verso la Cina continuino, soprattutto a partire dalla Germania che e' il primo contributore a questo trend'. La Germania, dove UniCredit controlla Hvb, terza banca del Paese, e' infatti uno dei mercati piu' importanti per la banca di Piazza Cordusio. Se, tuttavia, si fa un confronto con Germania e Francia, l'Italia 'conta su una massa di investimenti verso la Cina pari a un terzo di quella' dei due partner europei, e questo per due motivi: in primo luogo le dimensioni delle aziende che in Italia e' piu' ridotta e il tipo di export che, per Germania e Francia vede il predominio di beni strumentali come macchinari e impianti, e per l'Italia quello del 'made in Italy' come moda, design e agroalimentare. L'Italia, ha detto Nicastro, 'puo' fare di piu' verso la Cina' e UniCredit 'guarda con una certa speranza' alle prospettive di export verso l'area delle aziende italiane: esaminando l'evoluzione ciclica dell'economia del colosso cinese, si vede che la spesa per investimenti si e' diretta negli ultimi anni soprattutto sulle infrastrutture necessarie per lo sviluppo del Paese, mentre da ultimo 'ci sono segnali sempre piu' numerosi di un aumento del segmento 'affluent' della popolazione cinese. Quindi, l'Italia potra' svolgere un ruolo sempre piu' importante per migliorare la qualita' della vita dei cinesi'. Luo Hongho, direttore del Centro di studi italiani della Cass, ha ricordato che in occasione del Capodanno cinese, che dura due settimane e che viene usato da molti cinesi per viaggi all'estero, i turisti provenienti dalla Cina hanno speso 8,5 miliardi di dollari all'estero, di cui il 51% in Europa. I Paesi preferiti sono stati la Francia, l'Italia, la Gran Bretagna e la Svizzera. Nel 2012, il commercio cinese con l'estero e' stato pari a 3.860 miliardi di dollari, di cui 2.500 miliardi sull'export e 1.860 miliardi sull'import, mentre gli scambi con l'Italia sono ammontati a 43,1 miliardi di dollari, di cui 31,6 miliardi in export cinese verso il nostro Paese e 11,5 miliardi in import dall'Italia. L'Italia, ha detto, 'si conferma quinto partner commerciale della Cina in Europa' con investimenti diretti di imprese italiane in Cina per 5,1 miliardi di dollari, secondo le statistiche del Ministero del Commercio di Pechino, contro gli 1,4 miliardi investiti dalla Cina in Italia.
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