lunedì 15 luglio 2013

Da R.it Economia & Finanza

L'economia cinese spinge le Borse Ue.
Spread a 290 punti, bene Piazza Affari
Il Pil dell'ex impero celeste cresce nel secondo trimestre dell'anno del 7,5%, un rallentamento previsto dal governo. Chiusa Tokyo per festività, acquisti sui principali listini del Vecchio continente, ma in Italia resta alta la tensione sul debito pubblico
di GIULIANO BALESTRERI
L'economia cinese spinge le Borse Ue. Spread a 290 punti, bene Piazza Affari
APPROFONDIMENTI
Il Pil cinese rallenta a +7,5%
ma non preoccupa Pechino
TAG borse europee, borse asiatiche, spread, euro, federal reserve, oro, petrolio, btp, Piazza Affari, Giuliano Balestreri MILANO - Ore 11. L'economia cinese mantiene le promesse e sostiene i mercati asiatici. Pechino ha annunciato che il Pil, nel secondo trimestre dell'anno, è cresciuto del 7,5% contro il 7,7% dei primi tre mesi: si tratta della nona frenata in 10 trimestri, ma è anche un rallentamento atteso dagli analisti e preannunciato dal governo dell'ex Impero celeste. Peraltro il rallentamento dell'economia asiatica, sommato alle nubi che tornano ad addensarsi sugli Stati Uniti, allontana lo spettro dei tagli agli stimoli monetari della Federal Reserve. La Banca centrale americana inietta nell'economia Usa 85 miliardi di dollari al mese attraverso l'acquisto di bond e titoli tossici: una ripresa solida - aveva detto il governatore Ben Bernanke - avrebbe convinto i banchieri a ridurre gli interventi.

Le Borse europee, sostenute da questi dati in linea con le attese, cercano quindi il rimbalzo dopo la difficile seduta di venerdì condizionata dalla tensioni politiche in Italia e in Portogallo. A Milano Piazza Affari si muove in rialzo dello 0,7%, in linea con i principali listini del Vecchio continente: Londra sale dello 0,7%, Parigi dello 0,8%, mentre Francoforte recupera lo 0,6%. Tra i singoli titoli del listino italiano, gli acquisti premiano Mediaset: il timido recupero della pubblicità e le strategie votate all'estero hanno spinto il biscione a un rally a doppia cifra nell'ultimo mese.

Non si allenta, invece, la morsa sul debito pubblico italiano. Nonostante il buon esito delle due aste di settimana scorsa, lo spread rimane in tensione: dopo essersi leggermente allargato, si stabilizza in area 290 punti base con i Btp che sul mercato secondario rendono il 4,45%. Gli investitori internazionali guardano con sospetto alle tensioni all'interno del governo, soprattutto sul fronte economico, dove pare che la maggioranza delle larghe intese fatichi a trovare un accordo tra tagli alla spese e tagli ai tassi. L'euro è stabile sul dollaro: la moneta unica europea viene scambiata a 1,3071 sulla divisa americana rispetto alla quotazione di 1,3070 della chiusura venerdì a New York.

Con la Borsa di Tokyo chiusa per festività, i listini dell'estremo oriente hanno guadagnato mediamente uno 0,3% (indice Msci): a guidare i rialzi sono state proprio le Borse cinesi con Shangai che ha guadagnato quasi un punto percentuale (+0,89%). Venerdì sera, invece, Wall Street ha registrato la terza settimana di rialzi consecutivi con S&P e Dow su nuovi massimi storici e aumenti settimanali del 2,17% e del 2,96% rispettivamente. La performance migliore però è stata quella del Nasdaq che, sebbene non abbia segnato nuovi record, ha chiuso la settimana in aumento del 3,47%.

Sul fronte delle materie prime, le quotazioni del petrolio sono rialzo: il contratto sul greggio con consegna ad agosto viene scambiato a 105,97 dollari al barile, mentre il Brent passa di mano a 108,84 dollari. In rialzo l'oro poco sotto la soglia di 1.290 dollari l'oncia.
(15 luglio 2013) © RIPRODUZIONE RISERVAT

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