martedì 27 novembre 2012


L'Italia protagonista alla fiera vinicola Vin China (Pechino 4-6 novembre). Seminario sulla Sicurezza Alimentare nell'ambito del Programma MAE-Regioni

La presenza prevalente delle aziende italiane alla fiera vinicola Vin China a Pechino ha affermato di fronte alle autorità e agli operatori cinesi il primato mondiale dell'Italia nella produzione vinicola del 2012 ed il ruolo centrale ricoperto nel mercato vitivinicolo mondiale.
L'inaugurazione della fiera Vin China il 4 novembre ha visto la partecipazione da parte cinese a livello di vertice del Ministero del Commercio, dell'Amministrazione dei controlli sulle importazioni AQSIQ e della Camera di Commercio Agroalimentare, che nell'occasione hanno attribuito un ruolo di primo piano all'Italia nel rappresentare i paesi che esportano vino in Cina. Sia in termini di visibilità dell'area occupata, sia in relazione alla numerosa partecipazione (60 aziende vinicole, due consorzi, del Chianti classico e del Brunello, due Regioni, Marche e Umbria, ecc.).
L'Italia nell'ambito della fiera è stata effettivamente elevata a paese di riferimento nel settore, in ragione dell'ottimale rapporto qualità-prezzo del prodotto, che ben si adatta a soddisfare il crescente consumo di vino in Cina da parte della popolazione e non soltanto ad esserne uno status symbol. Per questo l'Ambasciatore d'Italia nella Repubblica Popolare Cinese, Attilio Massimo Iannucci, nel suo intervento durante la cerimonia di apertura, ha sottolineato l'importanza che le autorità cinesi evitino di adottare norme su additivi e su altri standard produttivi che risultino discriminatorie delle importazioni e favoriscano invece la più ampia diffusione di vini di qualità, nell'interesse anzitutto dei consumatori.
In una Cina in cui il commercio con l'estero mostra segnali di rallentamento, si consolida invece il benessere delle fasce medie della popolazione e, con l'abitudine a stili di vita benestanti, si espandono le importazioni di beni di consumo che nel primo semestre di quest'anno in Cina hanno raggiunto 60,4 miliardi di dollari, con un incremento del 25,6% sullo stesso periodo del 2011. Anche il vino cresce a ritmi straordinari: nel 2011 con un incremento del 65% in termini di volume, cioè un aumento di ben 241 milioni di litri. L'Italia continua ad essere tra i maggiori esportatori in Cina, con 19 milioni di litri lo scorso anno, ed accresce la propria presenza al ritmo del 70% annuo ovvero del 90% in termini di valore con 56 milioni di euro.
Le autorità cinesi hanno particolarmente apprezzato l'Italia nell'aver voluto assecondare l'obiettivo, evidentemente anche politico, di creare a Pechino, con questa prima fiera vinicola internazionale, un polo di riferimento nella Cina continentale, che non sia secondario rispetto alla piazza di Hong Kong, che tende invece a divenire il polo di riferimento per i paesi del sud-est asiatico. L'organizzazione da parte italiana è stata curata dalla società milanese Agenzia per la Cina, senza appositi fondi pubblici, che ha previsto per diverse aziende italiane anche iniziative di "roadshow" in altre metropoli cinesi nei giorni successivi alla fiera.
Nel pomeriggio si è tenuto il forum "Salute Italia! La sicurezza alimentare del vino", organizzato nell'ambito del Programma Mae-Regioni-Cina, cui hanno preso parte il Presidente delle Marche Gian Mario Spacca, esponenti del Ministero della Salute, della Regione Umbria e della Regione Lombardia. Tra gli interventi cinesi, da registrare le proposte di collaborazione in campo vitivinicolo, presentate da rappresentanti delle Provincie dello Hebei e del Liaoning, che verranno approfondite nelle prossime settimane per le opportune valutazioni in vista di una possibile prossima missione di esperti dall'Italia verso la fine di novembre.                        

                                                                                                                                           novembre 2012

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