giovedì 11 aprile 2013

...........e non solo



Impresa e Management
Il BUSINESS PLAN e' strategico!
di Stefano Tonchia
Uno degli strumenti più efficaci per la formalizzazione del processo di pianificazione strategica è il Business Plan. Nonostante non esista una concezione unanime di Business Plan, possiamo rilevare sia la sua caratterizzazione pluriennale e quella non meramente economico-finanziaria, in questo arricchendo il contenuto pianificatorio del budget.

Tuttavia una tipica strutturazione di un Business Plan dovrebbe comprendere:
- un “executive summary”, che sintetizzi (specie ai fini dell’acquisizione delle fonti di finanziamento) l’idea di business e la sua fattibilità, ovvero la sostenibilità e l’espansione, sintesi che porti gli interessati a proseguire nell’esame dell’intero business plan;
- l’analisi prodotto/mercato, che giustifichi l’offerta aziendale come rispondente a precisi fabbisogni, presenti o prossimi, della domanda;
- l’analisi di settore/concorrenza, per individuare gli spazi di sviluppo imprenditoriale, i livelli di profitto e i tassi di redditività realisticamente conseguibili negli anni a venire (utilizzando strumenti quali la matrice Boston Consulting Group e l’analisi delle 5 forze competitive di Porter);
- l’analisi dei propri punti di forza e debolezza, in relazione alle opportunità e minacce dell’ambiente (SWOT analysis);
- i fattori critici di successo del business, la conseguente identificazione delle proprie priorità competitive, suddivise tra quelle semplicemente qualificanti e quelle vincenti;
- il marketing mix (“4P”) che si intende adottare;


- il piano delle vendite (in termini sia di volumi che di ricavi);
- il piano operativo (con scelte infrastrutturali e di funzionamento, nonché macro-piani di produzione, approvvigionamento, ecc.);
- le dotazioni tecniche, impianti, macchinari, attrezzature necessari, coi relativi piani specifici d’investimento;
- le risorse umane necessarie, e la loro prevista organizzazione e gestione (compreso l’assetto di management);
- l’assetto societario e le scelte di “governance”;
- la definizione del fabbisogno finanziario e l’analisi delle fonti di finanziamento;
- il piano economico-finanziario, comprendente le proiezioni di “cash-flow” (entrate e uscite) nel tempo.



Nessun commento:

Posta un commento