venerdì 15 marzo 2013

In questo caso la Cina ha pienamente ragione. Buon appetito


Cina:Papa sia flessibile e
rompa con Taiwan 


di Sonia Montrella
Twitter@SoniaMontrella

Roma, 14 mar.- Flessibilità. E’ quello che il governo cinese chiede al neo-eletto papa Francesco I, nel suo primo commento ufficiale dalla nomina. “Auspichiamo che sotto il nuovo pontefice il Vaticano adotti un atteggiamento più concreto e flessibile e che riesca a creare le condizioni per migliorare le relazioni tra la Cina e Roma” ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying.

La Santa Sede “deve riconoscere il governo cinese come tale e Taiwan parte inalienabile del territorio cinese” ha poi ribadito Hua precisando che il Vaticano è l’unico Paese europeo a riconoscere l’isola come Stato a sé. Il Vaticano non ha alcun diritto “di interferire negli affari interni della Cina con pretesti religiosi”.

Da parte sua, Antonio Liu Bainian, presidente onorario e portavoce della Chiesa Patriottica cinese - la quale è subordinata al regime comunista e non riconosce l’autorità diretta del papa, pur ammettendone l’influenza a livello mondiale - ha manifestato la sua soddisfazione per la nomina di Bergoglio.  “Preghiamo per il nuovo Papa. Che Dio benedica la sua intelligenza e la sua saggezza, e che la sua virtù possa prosperare sempre di più” ha dichiarato Liu all’agenzia spagnola EFE. “Nel XXI secolo, la vera sfida della Chiesa è in Asia e soprattutto in Cina” ha proseguito il presidente della Chiesa Patriottica che ha poi manifestato la speranza che il nuovo papa possa “seguire il cammino di San Pietro e perpetrare lo spirito di San Paolo”. In ogni caso – ha precisato – papa Francesco deve “rispettare l’autorità del governo di Pechino e della Chiesa cinese” con l’obiettivo di “migliorare il più possibile le relazioni tra la Cina e il Vaticano e adempiere così al compito santo di pregare, predicare il vangelo e creare pace e fraternità”.

Nel frattempo da Hong Kong sono arrivate anche le congratulazioni del vicario generale della diocesi cattolica dell’isola, Michael Yeung. L’auspicio è quello che possa guidare milioni di fedeli in questi tempi difficili. “Ci auguriamo che tutti i cattolici preghino per lui”. Quanto ai rapporti tra Roma e il Vaticano, Yeoung è fiducioso: la scelta dl gesuita di “chiamarsi Francesco è un chiaro segnale della volontà di tendere la mano dell’amicizia”. La diocesi di Hong Kong è attualmente l’unico posto sul suolo cinese in cui è consentito praticare liberamente la religione cattolica.

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