SETTIMANA DELL'ITALIA LIFESTYLE
DA MODA A CIBO, MARCHI TOP A SHANGHAI
di Eugenio Buzzetti
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Shanghai, 31 mag. - Moda, arte, lifestyle, turismo, food & beverage. Sono questi i temi della "Settimana dell'Italia Lifestyle" che si è aperta il 27 maggio scorso a Shanghai e continuerà fino al 4 giugno 2014, organizzata dal Consolato Generale d'Italia a Shanghai, in collaborazione con l'Ambasciata d'Italia in Cina per celebrare la festa nazionale della Repubblica del 2 giugno. Agli eventi che si susseguono in questi giorni hanno partecipato alcuni grandi nomi della moda e del comparto del lusso italiano, come Damiani, che qui a Shanghai ha celebrato i novanta anni di attività delle sue gioiellerie, Amaro Lucano, che ha annunciato il lancio dei propri prodotti in Cina, e Ferrari China. Per l'industria del fashion e del lifestyle cinese erano presenti nomi come Ne Tiger, Trendy, Elle China e Bosideng, casa di moda cinese che il 29 maggio scorso ha firmato per la propria partecipazione al progetto "The Fashion of Food" all'interno del terzo padiglione cinese che sarà presente a Expo Milano 2015, il China Corporate United Pavillion, che rappresenta i maggiori gruppi cinesi. Il 2 giugno prossimo verrà poi dato il via a una promozione di prodotti italiani, soprattutto del comparto food & beverage, sulla piattaforma Tmall di Alibaba, che proseguirà fino al 15 giugno prossimo, coprendo per intero le date della prevista visita in Cina del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che tra il 10 e il 12 giugno prossimi sarà a Shanghai e a Pechino.
"Nel settore moda l'Italia è qui il secondo Paese dopo la Francia e il mercato cinese apprezza i singoli brand - ha spiegato il Console Generale a Shanghai, Stefano Beltrame - ma l'immagine dell'Italia non è ancora nota come meriterebbe, per la sua storia, la sua arte, il design e tutto quello che ha da offrire sotto il profilo industriale e dello stile di vita". Durante la settimana del lifestyle si sono tenuti diversi eventi legati alla moda italiana, come il seminario "Fashion system - Strong ties between China and Italy" organizzato dalla scuola di moda Istituto Marangoni, che a Shanghai ha un training center per preparare i giovani stilisti e designer cinesi alla competizione a livello internazionale sulle grandi piazze europee, e in particolare su quella italiana. Il training center dell'Istituto Marangoni di Shanghai, spiega ad AgiChina Tim Borgmann, direttore del business development per il settore Asia Pacific dell'istituto di moda italiano, è la prima struttura di questo tipo ad avere ottenuto una licenza per operare su territorio cinese slegato da un'istituzione universitaria locale. Borgmann si sofferma sulla cooperazione tra Italia e Cina nel settore della moda. "Stiamo già assistendo a un'apertura delle aziende cinesi che stanno passando dalla sola produzione alla creazione di brand e non di rado prendono in prestito o creano identità volutamente non cinesi - spiega Borgmann, che è anche direttore del training Center di Shanghai - Sono molti i casi di investitori cinesi che incaricano designer italiani, qui, di creare brand dall'apparenza e dall'identità italiana, ma con l'investimento e la struttura tutta cinese". Sul versante del design, è poi stata inaugurata nel centro di Corso Como 10, sulla centralissima via Nanjing, la mostra di fotografie di Alfa Castaldi, fotografo scomparso nel 1995, e la mostra ""Hat-ology" dell'hat designer britannico Stephen Jones dedicata alla memoria dalla giornalista di moda Anna Piaggi, spentasi nel 2012 e nota per i suoi cappelli stravaganti.
Il mercato cinese è sempre più importante per i gruppi del food e del lusso italiano. "La Cina ha una grandissima tradizione alimentare e una cultura del cibo fortissima - ha ricordato il console Beltrame - e siamo estremamente orgogliosi del fatto che la cucina italiana, qui, si impone. In questo che è il più competitivo dei mercati, sotto il profilo del gusto alimentare, ci sono ristoratori italiani che fanno lo standard". Per Guido Grassi Damiani, ultimo erede della catena di gioiellerie fondata novanta anni fa dal nonno, Enrico, "la Cina è il mercato del futuro ma già oggi vediamo segnali incoraggianti. Quello cinese - spiega ad AgiChina il presidente e CEO di Damiani Group - è un grosso mercato, da cui i nostri competitor ricavano il 30-40% del proprio fatturato, e anche se siamo presenti da poco meno di due anni confidiamo anche noi di fare altrettanto". Damiani ha celebrato ieri il novantesimo anniversario dalla fondazione del brand a Shanghai assieme a star internazionali come le attrici Eva Longoria e Xin Tiandi.
Grandi aspettative dal mercato cinese anche per un altro nome noto del food & beverage italiano, come Amaro Lucano, che prevede anche l'apertura di shop tematici in Cina dedicati al brand. "Non escludiamo che nel futuro potremo vedere un bar Lucano o un Caffè Lucano - spiega Leonardo Vena, marketing manager di Lucano - Il nostro obiettivo non era quello di fare un lancio e poi lasciare che la macchina vada da sola. Volevamo fare un'operazione coerente con il territorio e cercare di fare conoscere alla cultura millenaria cinese la nostra ultra-centenaria cultura aziendale".
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