sabato 7 dicembre 2013

L'Italia del Censis: "Infelice e passiva"
Il rapporto annuale sulla società italiana: boom di italiani in fuga all'estero, domina l'antipolitica, crescono le imprese di immigrati e donne.
Un Paese che sopravvive alla crisi, triste e incerto. L'Italia fotografata nel rapporto annuale del Censis viene definita "sciapa" e "infelice". Gli italiani - si legge nell'indagine presentata nella sede del Cnel - hanno perso vigore e fervore, sono dominati da una passiva accettazione della comunicazione di massa, sono disinteressati alla politica e al governo. E senza fervore - avverte il Censis - non si diventa solo sciapi, si diventa anche malcontenti, quasi infelici".

Non solo, in Italia "si vedono circolare troppa accidia, furbizia generalizzata, disabitudine al lavoro, immoralismo diffuso, crescente evasione fiscale". Duro l'affondo anche sulla classe dirigente: "Resta sempre inadeguata", sentenzia il Censis. "Tende a ricercare la sua legittimazione nell'impegno a dare stabilità al sistema, magari partendo da annunci drammatici". "Ma non si costruisce nessuna classe dirigente con annunci di catastrofe emessi a ritmo continuo - prosegue il centro guidato da Giuseppe De Rita - con continue chiamate all'affanno e affannose proposte di rigore. Con questi atteggiamenti è impossibile pensare a un cambiamento. Ma la classe dirigente non può e non vuole uscire dall'implicita e ambigua scelta di drammatizzare la crisi per gestirla". Il Censis parla poi di "vuoto di politica, di società civile e di leadership collettiva". Qualche nota positiva c'è, il crollo atteso in Italia non c'è stato, ma sarebbe un errore adagiarsi ora.

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