| |
di Alberto Forchielli* Radiocor - Milano, 02 set - Le prossime elezioni legislative in Australia - previste il 7 Settembre - vedono la Cina come uno dei principali argomenti di contesa tra il governo uscente e l'opposizione. Secondo i sondaggi, i conservatori probabilmente sostituiranno i laburisti, percepiti divisi, inefficaci e incerti. Esistono indubbiamente distinzioni ideologiche tra i due partiti, cosi' come differenze di programma. Il Labour e' piu' incline a considerare l'immigrazione una risorsa da gestire. Il Liberal Party e' invece piu' sensibile all'identita' anglosassone del paese e sostiene un'immigrazione, anche dalla Cina, piu' ridotta e selettiva. Critica inoltre la carbon tax applicata dal governo uscente perche' penalizza indiscriminatamente l'attivita' industriale. Non a caso il Primo ministro Kevin Rudd ha alleggerito la severita' della legge anti-emissione di monossido di carbonio varata dalla collega di partito che l'ha preceduto, Julia Gillard. E' tuttavia la Cina a svolgere un ruolo centrale, in piena sintonia con l'importanza che ha assunto nell'economia australiana. Per una specie di ironico dualismo: Pechino crea soddisfazione e consenso, allontana i problemi correnti, avvicina le preoccupazioni future. La crisi innescata nel 2008 e' stata pressoche' sconosciuta in Australia. La recessione e' stata evitata perche' nell'emisfero settentrionale del Pacifico, la Cina - altra potenza economica che ha continuato a progredire - ha gettato una ciambella di salvataggio all'Australia. L'aiuto, ben pagato, ha assunto la forma di gigantesche navi container che trasportavano in Cina quantita' inesauribili di ferro, carbone, gas naturale. I minerali sono la linfa necessaria per le fabbriche cinesi, alimento insostituibile per la crescita ossessiva del Pil, componenti di un apparato produttivo che garantisce una disponibilita' di beni sempre migliori a prezzi decrescenti. Per uno 'stato minerario' come l'Australia la domanda cinese dunque e' stata la soluzione alla crisi. I prezzi delle materie prime sono stati in crescita e l'intervento di Pechino ha creato reddito e occupazione. La bilancia commerciale di Canberra e' addirittura in nero con Pechino, a conferma della necessita' dei suoi minerali. L'altra faccia della riconoscenza e' pero' la dipendenza. La Cina non e' soltanto il maggior partner commerciale, ma anche il paese dove si dirige ben il 36% dell'export (il Giappone al secondo posto registra una percentuale del 18%). Da 63 anni, dalle grandi quantita' di lana destinate al Regno Unito, nessun paese e' stato cosi' centrale nelle relazioni con l'Australia. Le esportazioni verso la Cina sono pari al 5,7% del Pil. Pechino non si limita ad acquistare le materie prime. Intende impadronirsi delle aziende minerarie ed anche ottenere maggiori permessi di immigrazione per i suoi operai e studenti. Per questo le opinioni e le scelte si spostano sul piano piu' prettamente politico. Inoltre il rallentamento di Pechino pone interrogativi ed inquietudini sul futuro economico del paese. Cosa succedera' se, come probabile, l'economia cinese rallentera'? Quale sara' la congiuntura se prevarra' a Pechino l'idea di una diversa composizione del Pil, con piu' consumi e piu' servizi? Le esportazioni sicuramente diminuirebbero, mentre il prezzo declinante delle materie prime raddoppierebbe le perdite. Una spia di questo scenario, gia' acclarato, e' negli ordini di macchine per miniere, i cui produttori lamentano preoccupanti contrazioni. Infine, una riduzione della crescita cinese potrebbe favorire il trasferimento di capitali anche in Australia, rendendo inevitabile un indesiderato aumento dei tassi d'interesse. Si spiega dunque perche' la Cina sia entrata cosi' fortemente nella campagna elettorale, per il mondo degli affari, l'opinione pubblica, gli addetti dell'industria. Per il momento sembra che prevalga la preoccupazione per il futuro rispetto alla soddisfazione per il presente, come se l'aiuto di Pechino sia temuto come un abbraccio mortale piuttosto che un'ancora di salvezza. * presidente di Osservatorio Asia |
martedì 3 settembre 2013
Breaking News 24 02/09/2013 - 16:15
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento