L'UNIONE SARDA.it Stampa | Chiudi Edizione di martedì 09 ottobre 2012 - Cronaca di Tempio CALANGIANUS.
Relazioni avviate tra Operatori sugherieri, incontri ravvicinati con il mercato cinese.
Vanno avanti le relazioni tra Calangianus e la Cina per la commercializzazione dei prodotti sugherieri. Dopo qualche intoppo, i contati sono ripresi. Venerdì scorso, infatti, il consigliere comunale Ivano Bertolucci (con delega al Lavoro) e il vice sindaco di Calangianus Fabio Albieri, hanno incontrato la signora Yan Wang, rappresentante dell'associazione culturale “Sardegna Cina”.
L'incontro si è tenuto nella sala consiliare alla presenza dei rappresentanti dei consorzi sugherieri del territorio. «L'amministrazione ha voluto incontrare questi imprenditori per capire il percorso intrapreso durante questi ultimi anni, tra il Comune e gli artigiani, relativamente allo sbocco commerciale verso la Cina dei nostri operatori economici», hanno spiegato Bertolucci e Albieri.
I rappresentanti del Consorzio e la signora Yang Wang hanno illustrato agli amministratori le varie problematiche che non hanno permesso di concretizzare gli scambi commerciali tra Calangianus e il distretto cinese del vino di Peng Lai. Preso atto dei problemi e, in considerazione delle cospicue somme investite in passato, i rappresentanti del Comune hanno comunque mostrato disponibilità e apertura a collaborare con gli imprenditori per vedere se vi sono concrete possibilità di perfezionare questi scambi commerciali che aiuterebbero l'economia della capitale internazionale del sughero «È intendimento dell'amministrazione - hanno spiegato - coinvolgere anche altri importanti soggetti economici del nostro paese, poiché nel rapportarsi con la Cina vi è la necessità di sfruttare tutte le esperienze professionali presenti in modo da essere più competitivi nel mercato».
E il consigliere e il vice sindaco aggiungono ancora: «L'intera maggioranza consiliare incontrerà nuovamente, nei prossimi giorni, queste delegazioni. Crediamo in nuovi scambi con l'estero. Sarebbe un peccato disperdere il lavoro sin qui intrapreso e non mantenere vivi questi rapporti con la Cina, visto il perdurare della grave crisi che ci ha investito: non possiamo permetterci di non considerare tutte le strade percorribili». Insomma, l'Oriente e il suo vasto mercato potrebbe riaprirsi. Sebastiano Depperu
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